Zusammenfassung der Ressource
L'ATTENZIONE
- Processo cui si mette a fuoco solo una parte delle informazioni
del mondo percettivo (mondo esterno) e/o i nostri ricordi
(interno). Opera attraverso l'esclusioni della informazione
(processo negativo) o per concentrazione dell'attività mentale
sull'area d'interesse (processo positivo). L'attenzione agisce
come un filtro, orientando e selezionando i dati percepiti e allo
stesso tempo fa che le nostre risorse cognitive vengono
concentrate su uno obbiettivo.
- Attenzione
Seletiva
- Capacità di isolare uno stimolo e
rispondere soltanto a quello.
Comporta alcune competenze come: -
L'integrazione: - Filtraggio: Selezione
informazioni rilevanti e ignora quelle
non. - Ricerca: Individua l'oggetto nel
campo. - Facilitazione:
- Attenzione
Divisa/Distribuita
- Capacità di dirigere l'attenzione su
più cose contemporaneamente,
purché ci sia una certa
familiarità/pratica con esse.
L'attenzione divisa comporta un
grado di inacuratezza nello
svolgimento dei compiti, ma anche
un guadagno di flessibilità.
- Errori
Comportamentali
- Sono azioni accidentalmente compiute
(acting slips), non volute, dovute a
comuni fenomeni di distrazioni.
Avvengono più facilmente su azioni
quali il soggetto è abituato a fare.
- Tipi di errori: - Errori di immagazzinamento: non
ricordo se ho già fato una azione. - Controllo: mi
dimentico di fermarmi in un negozio. - Subroutine:
tolgo l'orologio senza averlo addosso. -
Discriminazione: metto telecomando tv in frigo.
- Teoria del FILTRO
(Broadbent, 1958)
- Ipotizza un processore
centrale che può
essere utilizzato per lo
svolgimento di uno
compito alla volta,
mentre gli altri compiti
restano in attesa di
essere presi in esame.
- Teoria Filtro
Attenuato
(Treisman)
- Il filtro non blocca gli
stimoli esclusi
dall'attenzione, ma
attenua la loro influenza.
- Treisman elabora una teoria alternativa a quella di
Broadbent che ne mitiga le conclusioni. Per la
Treisman l’analisi precoce dell’informazione
irrilevante è meno precisa e completa, rispetto a
quella dell’informazione rilevante, ma
l’informazione irrilevante non è del tutto
trascurata, è stata quindi teorizzata la presenza
non di un vero e proprio filtro ma di un
attenuatore che neutralizza solo in parte gli stimoli
che erano inizialmente esclusi dall’attenzione,
nasce così la teoria del filtro attenuato.