L'Impero Carolingio

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flash cards dedicate all'Impero Carolingio
Beppe  Siragusa
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Beppe  Siragusa
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Question Answer
Sfera pubblica Elementi essenziali della forma Stato sono: un sistema di leggi, tribunali, funzionari (burocrazia), un sistema fiscale, un esercito di leva obbligatorio.
Sfera privata Nel Sacro Romano Impero di Carlo Magno era piuttosto la famiglia (nel senso di famiglia estesa) ad avere un ruolo egemone nella vita dello stato. Il ruolo del capofamiglia era essenziale in quanto a tutti i membri del nucleo doveva essere garantita la protezione
Ruolo del capofamiglia presso i Franchi Il ruolo del capofamiglia era di grande importanza, di solito veniva identificato come "Signore" e poteva avere ai suoi ordini dei "vassalli" che lo coadiuvavano durante i combattimenti e che in cambio della loro fedeltà ricevevano una parte del bottino di guerra.
Il vassallo Una cerimonia chiamata "omaggio" sanciva la designazione del vassallo che da quel momento restava vincolato alla figura del "dominus" (signore) da una un'alleanza di tipo militare. In cambio poteva ricevere ampi benefici per sé e per la sua famiglia (di solito un feudo che però non era ereditario.
Carlo Magno e il regime vassallatico-beneficiario Il sistema feudale inaugurato da Carlo Magno prevedeva le alleanze tra il re i suoi vassalli; in cambio del giuramento di fedeltà e dell'appoggio militare offerto al sovrano, ricevevano benefici in termini di donazioni. Il rapporto tra vassalli e sovrano divenne un vero e proprio regime.
La cerimonia dell'investitura Col tempo la cerimonia dell'omaggio divento "investitura" ed ebbe un carattere sacro (era il vescovo coadiuvato dai sacerdoti a celebrare il rito); con la cerimonia il vassallo era legato non solo al suo sovrano ma anche alla Chiesa.
Il feudo Il feudo era un beneficio concesso dal re al suo vassallo il quale amministrava la giustizia ed era al di sopra delle leggi; inoltre il vassallo in virtù della carica che occupava poteva arricchirsi considerevolmente.
Conti e marchesi Carlo Magno, temendo che il potere del re potesse indebolirsi a tutto vantaggio dei feudatari, creò le contee e i marchesati, affidati rispettivamente ai conti e ai marchesi; il territorio dell'Impero venne diviso in circa 200 province che comprendevano feudi e benefici. Sia le contee che i marchesati (situati lungo la linea di confine), erano muniti di fortificazioni.
Conti e marchesi 2 Sia gli uni che gli altri risiedevano nelle città e nella loro funzione di amministratori delle province erano coadiuvati dalla figura di un vescovo.
Missi dominici Si trattava di coppie formate da un vescovo e da un conte che, per conto dell'imperatore avevano il compito di svolgere delle missioni per suo conto per verificare che l'amministrazione della giustizia e il rispetto delle leggi da parte dei sudditi, in particolare dei feudatari, venisse osservato.
Il Sacro Romano Impero in sintesi.
La corte signorile Era suddivisa in due parti: la parte dominic o signorile ela parte massiccia.
La parte dominica Era la parte gestita direttamente dal signore (re o vassallo); i contadini chiamat servi della gleba erano sottoposti a lavori obbligatori nei confronti del loro signore, inoltre non potevano allontanarsi dalle sue terre senza il suo esplicito consenso.
La parte dominica 2 Nella parte dominica, oltre all'abitazione del Signore, si trovavano anche gli alloggi dei contadini, di solito semplici capanne, i depositi degli attrezzi, luoghi quali il frantoio, il mulino e infine la parrocchia alla quale il signore si impegnava a versare la decima parte del raccolto.
Parte massaricia Questa parte era affittata dal Signore al massaro a dei contadini liberi che si impegnavano a dargli la metà del raccolto prodotto.
Il sistema feudale
L'economia della corte
Il diritto di banno Nelle sue terre il Signore era il padrone assoluto, poteva imporre una tassa per l'utilizzo del frantoio, del mulino oppure per l'attraversamento di un ponte; risultavano odiose in particolare le corveé cioè i lavori agricoli, ma non solo, imposti ai massari; era inoltre proibita la caccia (cosa che favorì la diffusione del bracconaggio) e la possibilità di andare a far legna nel bosco.
Il lavoro di corvée
L'economia curtense era basata sull'autoconsumo dei prodotti ricavati dal lavoro della terra. La produzione artigianale non era destinata ad un mercato esterno bensì serviva a soddisfare le esigenze della comunità locale. Si trattò di un arretramento dello sviluppo degli scambi commerciali e venne meno l'uso della moneta.
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