dal III secolo d.C. si affianca all'arte Romana, “paleo” in greco significa antico
non può manifestarsi pubblicamente, cristiani perseguitati, l'arte cristiana si
praticano nelle catacombe e nei cimiteri
Con l’Editto di Costantino (313), libertà di culto ai cristiani,
costruzione di edifici in cui i fedeli possono riunirsi: questi gruppi in
greco vengono chiamati “ecclesìe”, da cui deriverà la parola chiesa.
Il modello di edificio era quello della basilica; aveva un’ampiezza
adatta ad accogliere molte persone che assistevano ai riti; questa
forma ha un valore simbolico: infatti la pianta allungata delle
basiliche tagliata dal transetto ricorda una croce. La struttura delle
basiliche lascia ampi spazi sulle pareti destinati ad affreschi e mosaici
con cui educare il popolo, incapace di leggere, e illustrare la fede
Nel VI secolo, nasce l’ordine dei monaci benedettini, applicano la regola “ora
et labora” (prega e lavora), si creerà un nuovo tipo di struttura sacra, l’abbazia,
formata da diversi edifici che servono sia alla vita e al lavoro dei monaci, sia
alle pratiche religiose, sia a replicare e mantenere, nella parte dello
“scriptorium” e della “biblioteca”, la cultura degli antichi.
L'arte bizantina
A Ravenna, grazie agli stretti contatti fra imperatori d’Oriente e
d’Occidente, si diffonde la cultura bizantina.
Prevalgono i mosaici (tipici dall’arte bizantina) alla pittura e gli edifici presentano un
contrasto fortissimo fra l’esterno molto spoglio, e l’interno, scintillante d’oro.
Quando Ravenna diventerà la capitale del regno dei Goti con Teodorico, i mosaici saranno
sempre più simbolici: il fondo oro indicherà la luce di Dio che illumina l’universo, non ci sarà
più alcun interesse nella rappresentazione dei lineamenti individuali dei personaggi e
diventeranno fondamentali i simboli che rimandano al mondo ultraterreno.
L'arte barbarica
Caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C., in Italia il popolo dei Goti dà
vita a un regno definito romano-barbarico; il re Teodorico a Ravenna, costruisce
monumenti che rimandano sia alla tradizione romana sia a quella bizantina
L'arte barbarica si avrà un secolo più tardi, quando i Longobardi conquistano
l’Italia portando con sé la tradizione artistica germanica di una raffinata
oreficeria , che utilizza tecniche particolari e adotta una vivace policromia
(cioè ricchezza di colori) dovuta a smalti e pietre preziose.
Anche i Longobardi si accostano all'arte bizantina, creando i bassorilievi,
un nuovo modo di concepire lo spazio e la figura umana.
Gli aspetti più evidenti dell’arte barbarica sono: la decorazione che non lascia spazi
vuoti, l’uso di elementi animali o vegetali, l’abilità nel tracciare decori intricatissimi e
complessi che si trovano anche nelle miniature dei codici.
I codici sono i manoscritti in cui i testi degli autori classici sono
ricopiati dai monaci amanuensi, cioè specializzati nel
riprodurre a mano i testi antichi; la miniatura è l’immagine che
decora le lettere iniziali delle pagine.