IL canto si apre con un'alba luminosa che infonde gioia
a Dante che scorge quattro stelle mai viste
nell'emisfero boreale.
Accanto a se vede un vecchietto, Catone custode del
purgatorio, che scambi i due poeti per due dannati che
sono fuggiti dall'inferno.
Virgilio gli riassume la vicenda umana di Dante,
ricordandogli come per intervento divino Dante
debba completare il suo viaggio attraverso i regni
dell'aldilà e di come sia alla ricerca della libertà,
valore che Catone conosce bene.
Catone rimprovera Virgilio per i preamboli e indica ai
due un preciso rituale da seguire. Devono recarsi sulla
spiaggia più bassa dell'isola, dove il viso di Dante sarà
lavato dai segni delle lacrime e dal fumo infernali e il
suo corpo recinto da un giunco ( simbolo di umiltà).
L'alba sorge e fa scorgere il mare e i due si recano nel
luogo loro indicato ed eseguono le istruzioni ricevute. il
giunco appena strappato rinasce subito.
Proemio della Catica v.1-12
La nave dell'ingegno di Dante
lascia il mare dell'inferno e si
appresta a navigare su "acque
migliori"poichè il poeta sta per
arrivare al purgatorio.
Inpurgatorio l'anima si purifica e
diventa degna di salire al cielo. La
poesia morta deve quindi risorgere
e invoca le muse, in particolare
Calliope, perchè lo assistano con lo
stesso canto con cui hanno sconfitto
le figlie di Pierio, trasformandole in
Gazze.
Dante osserva le
quattro stelle. Catone.
v.12-39
l'aria, pura che fa scorgere fino
all'orizzonte, restituisce a Dante la voglia
di osservarlo. Dante osserva il cielo e
nota quattro stelle che nessuno ha mai
visto se non i primi progenitori.
Appena Dante distoglie lo sguardo
del bellissimo cielo, vede acconto a
se un vecchio (Catone) dall'aspetto
autorevole.
L'uomo ha la barba lunga e
brizzolata come i suoi capelli che
sono però, raccolti in due trecce
che ricadono sul petto. Le quattro
stelle illuminano l'uomo che se
fosse illuminato dal sole.
Rimprovero di Catone e
risposta di Virgilio
v.40-84
Catone appena vide i due poeti li
scambiò per dannati e gli chiese come
avessero fatto ad uscire dall'inferno e
chi li avesse guidati fin li. A questo
punto afferra Dante e lo induce a
inchinarsi di fronte a Catone e di
abbassare lo sguardo in segno di
rispetto.
A questo punto Virgilio gli risponde e gli spiega di non
essere li di sua iniziativa ma di essere stato mandato da una
beata (Beatrice) che gli aveva chiesto di fargli da guida. Gli
spiega che Dante non è ancora morto anche se a causa dei
suoi peccati a rischiato la dannazione; lui è stato inviato li
per salvare Dante e non c'era altro modo che percorrere
quella strada. Gli ha mostrato i dannati e ora intende
mostrargli gli anime che si purificano sotto il controllo di
Catone. Non gli spiega tutte le vicende vissute all'inferno ma
gli dice che il viaggio dantesco è voluto da Dio e che
dovrebbe gradire la sua presenza poichè Dante cerca la
libertà che è preziosa.
Catone si suicidò per la libertà a Utica
nonostante fosse destinato al paradiso.
Virgilio ribadisce che nessuna legge è stata
infrante poichè Dante non è morto e lui
proviene dal limbo dove si trova la moglie di
Catone, Marzia, che è ancora innamorata di
lui. Virgilio prega Catone in nome dell'amore
che prova per la moglie e gli dice che una
volta tornato nel limbo parlerà di lui con la
moglie.
Replica di Catone a Virgilio v.85-111
Caronte gli racconta l'amore che prova per la
moglie e che adesso è confinata al di la
dell'Acheronte in forza di una legge che fu
stabilita quando lui fu tratto fuori dal Limbo.
Catone invita i due a proseguire dandogli delle
informazioni per togliere a Dante i segni
dell'inferno poichè non sarebbe opportuno
presentarsi in quelle condizioni davanti
all'angelo guardiano della porta del Purgatorio
L'isola su cui sorge la montagna è piena di giunchi che
crescono nel fango, poichè solo tale pianta può
crescere li con il busto così flessibile. dopo aver
compiuto tale rito non dovranno più tornare in questa
direzione ma proseguire verso il sorgere del sole
cercando di trovare un'entrata nel monte. Appena
Catone finisce di parlare svanisce e Dante si rialza
accostandosi a Virgilio.
Virgilio lava il viso di Dante e lo
cinge con un giunco v.112-136
Virgilio dice a Dante di seguire i suoi passi
e lo invita a tornare indietro per tornare
alla parte bassa della spiaggia. e quasi
giorno e i due poeti proseguono il loro
cammino e giungono in un punto in cui la
rugiada è all'ombra e ancora non evapora.
Virgilio pone le mani sull'erba bagnata e, Dante che
capisce le intenzioni del poeta gli porge le guance
ancora bagnate di lacrime. Virgilio gli lava e i due
raggiungono il bagnasciuga dove Virgilio estrae da
suolo un giunco con il quale cinge i fianchi di Dante
come gli aveva detto Catone. Dante noto che dove
Virgilio ha strappato il giunco ne ricresce subito un
altro.
E la mattina di
domenica 10
aprile (o 27
marzo) del
1300, all'aba