Fechar
che lascia dietro a sé MAR sì crudele;
tosto ch’io usci’ fuor de l’aura morta
faceva tutto rider l’orïente,
e vidi quattro stelle
fuggita avete la pregione etterna?
movendo quelle oneste piume
movendo quelle oneste piume
Or che di là dal mal fiume dimora,
essaminava del cammin la mente
d’un GIUNCO schietto e che li lavi ’l viso,
Noi divenimmo intanto a piè del monte
o dignitosa coscienza e netta
di quella mandra fortunata allotta
mentre la speranza ha fior del verde
a quei che volontier perdona
Come le pecorelle escon dal chiuso
pudica in faccia e ne l’andare onesta
sta come torre ferma,
come schiera che scorre sanza freno.
Ahi gente che dovresti esser devota,
O Alberto tedesco ch’abbandoni
"O anima che vai per esser lieta...
Ahi serva Italia
libero fui
guisa di leon quando si posa
Fiorenza mia, ben puoi esser contenta
e poi ti guarda in SENO
che ‘l giardin de lo ‘mperio sia diserto
poi che ponesti mano a la predella.
somigliante a quella inferma
