La cultura del Seicento viene sintetizzata con il termine "barocco". Ma la sintesi non è priva di difficoltà, sia nell'individuazione dei limiti cronologici, sia in una sua precisa definizione terminologica.Il nesso "arte-natura" viene interpretato come sensuale comunicatività fra i due soggetti: il virtuosismo diventa la "meraviglia" e il "piacere" di una continua simulazione dentro lo scambio simbolico fra l'arte e la natura. L'opera d'arte è alla ricerca di una "teatralità" assoluta (fra cruda quotidianità e spettacolo visionario), e allo stesso tempo cerca di esprimere la massima fisicità (dal macabro realistico all'erotico) insieme alla massima estasi religiosa.Sono la tecnica e il preziosismo sorprendente dell'invenzione linguistica (giochi di metafore, improvvisazioni di analogie, paradossi, enfasi, iperboli e ambiguità dei testi) la novità moderna del linguaggio barocco. Lo scrittore barocco rifiuta la normale comunicatività del linguaggio, mette da parte il primato conoscitivo e morale della lingua rinascimentale, si apre a una scelta espressiva che si giustifica solo nella sottigliezza dell'esecuzione, nell'arguzia con cui sa inventare e rendere manifesta l'"artificiosità" dell'arte. Antitesi e contrasto drammatico diventano meccanismi strutturali dominanti in tutti i generi letterari, così come in tutte le manifestazioni artistiche.